SCANDALO “DIESELGATE”: E’ PARTITA LA NUOVA AZIONE DEL CODACONS IN GERMANIA NEI CONFRONTI DELLA VOLKSWAGEN AG TEDESCA
SCANDALO DIESELGATE: E’ PARTITA LA NUOVA AZIONE DEL CODACONS IN GERMANIA NEI CONFRONTI DELLA VOLKSWAGEN AG TEDESCA AL FINE DI CHIEDERE IL RISARCIMENTO DEL DANNO IN FAVORE DEI CONSUMATORI CHE HANNO ACQUISTATO UN’AUTOMOBILE EQUIPAGGIATA CON IL MOTORE EA189 DIESEL.
SE NON HAI ADERITO ALLA NUOVA AZIONE, LE CUI ISCRIZIONI SONO CHIUSE AL 7 AGOSTO 2020, MA NON VUOI PRECLUDERTI DEFINITIVAMENTE LA POSSIBILITA’ DI AGIRE NEI CONFRONTI DI VW AG, INVIA LA LETTERA DI INTERRUZIONE DELLA PRESCRIZIONE DEL TUO DIRITTO AL RISARCIMENTO CHE LA NOSTRA ASSOCIAZIONE TI METTE A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE
IMPORTANTE: OCCORRE INVIARE LA LETTERA ENTRO IL 18 SETTEMBRE!!
I FATTI
L’hanno definito “l’11 settembre delle auto”. E in effetti il “Dieselgate”, che ha travolto uno dei maggiori produttori di automobili al mondo, è lo scandalo del secolo: un terremoto scoppiato con la scoperta di un software, montato sui veicoli Volkswagen, capace di riconoscere la situazione di test e imporre al motore uno scarico di gas tossici da 10 a 40 volte inferiore al normale, che ha scandalizzato il mondo e costretto i vertici del Gruppo alle dimissioni. Tutti coloro che, a partire dal 2008/2009, hanno acquistato un’automobile del gruppo Volkswagen con motore 1.2, 1.6 e 2.0 TDI, tutti rientranti nella categoria del motore EA189 diesel, dunque, hanno comprato un veicolo che, nonostante l’omologazione, produce emissioni più alte di quanto previsto per il modello di appartenenza.
Quella posta in essere da Volkswagen è, senza ombra di dubbio, una pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori, che si sono trovati ad aver acquistato un bene con caratteristiche difformi da quelle dichiarate, e dunque hanno subito il danno derivante dal minor valore dell’automobile.
Mentre in tutto il mondo Volkswagen è andata incontro a pesanti sanzioni, e ha provveduto al risarcimento dei danni causati ai consumatori, in Italia la tutela dei soggetti coinvolti è ancora lontana dell’essere effettiva.
Il Tar del Lazio, con decisione del 31 maggio 2019 ora sottoposta al vaglio del Consiglio di Stato in appello, ha confermato la sanzione amministrativa di 5 milioni di euro comminata alla casa automobilistica tedesca dall’Antitrust nell’agosto 2016. La multa, tuttavia, non è diretta al risarcimento del danno dei singoli consumatori, avendo il fine di sanzionare il comportamento contrario alla normativa di cui al Codice del Consumo.
Sul fronte penale, invece, la Procura di Verona ha aperto un procedimento per truffa in commercio contro i vertici italiani di Volkswagen Italia.
Il Codacons, al fine di tutelare la posizione dei tantissimi consumatori danneggiati, ha preso parte a tale procedimento nella qualità di persona offesa. I legali e i consulenti dell’associazione hanno partecipato a tutte operazioni peritali disposte dal Tribunale, dando un impulso fondamentale alle indagini e agli accertamenti tecnici.
Tale attività ha portato all’importantissimo risultato della conclusione dell’incidente probatorio con l’accertamento dell’esistenza di un “defeat device”, ovvero dell’impianto che influisce sulle strategie di controllo delle emissioni allo scopo di ridurre le emissioni di ossido di azoto durante i cicli di omologazione su tutte le vetture esaminate.
Nonostante sia stata riconosciuta l’illegittimità del comportamento di Volkswagen, però, il PM della Procura di Verona ha richiesto l’archiviazione del procedimento penale, ritenendo che non vi siano i presupposti per poter procedere per il reato di frode in commercio in relazione all’installazione del software che, di fatto, consentiva l’omologazione delle automobili anche in assenza del rispetto dei limiti di emissione, per mancanza di consapevolezza da parte di Volkswagen Italia di quanto stava accadendo, e, dunque, per mancanza di dolo.
In questo modo, rischiano di rimanere senza tutela le migliaia di consumatori italiani vittime del “Dieselgate”.
Il Codacons, ritenendo che la decisione del Pm italiano, ove confermata, lasci privo di sanzione un gravissimo illecito in danno dei consumatori e dell’ambiente, ha proposto opposizione all’archiviazione, chiedendo la prosecuzione delle indagini.
Se la richiesta del Codacons dovesse essere accolta si aprirebbe nuovamente la strada del rinvio a giudizio, con conseguente possibilità per tutti i consumatori di costituirsi parte civile nel procedimento penale per richiedere il risarcimento del danno subito.
Nel frattempo, in Germania, ove la casa madre tedesca, Volkswagen AG, ha già proceduto ad un imponente accordo per il risarcimento del danno a migliaia di consumatori, la Corte Federale ha emesso una sentenza storica, condannando la casa automobilistica al risarcimento del danno nei confronti del proprietario un’auto truccata. La decisione ha sostanzialmente affermato il diritto del consumatore alla restituzione dell’automobile alla casa automobilistica e al rimborso del prezzo pagato detratti unicamente i km percorsi.
La consapevolezza o meno da parte dei vertici della società dell’esistenza del “defeat device” non è stata considerata rilevante, e dunque Volkswagen è stata ritenuta responsabile nei confronti dei consumatori che, ignari, hanno acquistato un bene difforme da quello voluto.
Un principio importantissimo quello espresso dalla giurisprudenza tedesca, che potrebbe aprire la strada, in Germania, al risarcimento del danno nei confronti di migliaia di consumatori rimasti ancora senza tutela.
L’AZIONE DEL CODACONS IN GERMANIA
A fronte dell’inerzia delle istituzioni italiane che avrebbero dovuto tutelare i tuoi diritti, e in considerazione dell’importante principio affermato dalla Corte Federale tedesca, il Codacons ha avviato un’azione stragiudiziale in Germania nei confronti della casa madre tedesca che controlla Volkswagen Italia, Volkswagen AG.
La nuova iniziativa è volta a richiedere in via stragiudiziale, in Germania, il risarcimento del danno subito, da tutti i consumatori aderenti, per aver acquistato un’automobile Volkswagen con motore 1.2, 1.6 e 2.0 TDI, EA189 diesel.
La nostra Associazione, per il tramite dei propri legali e di uno studio legale partner in Germania, sta procedendo a diffidare la casa automobilistica tedesca a riconoscere ai consumatori italiani il giusto ristoro del danno subito, alla stregua di quanto è avvenuto per i consumatori tedeschi.
E’ stato richiesto il danno extracontrattuale per pratica commerciale scorretta in accordo alla giurisprudenza tedesca: il 15% del prezzo di acquisto.
Qualora Volkswagen formuli una proposta risarcitoria, il Codacons provvederà a informare gli aderenti all’azione al fine di raccogliere le volontà di accettare l’accordo, seguendo tutta la fase di perfezionamento dello stesso.
Tutta l’attività volta a giungere ad un accordo stragiudiziale non comporta per gli aderenti alcun anticipo di spesa.
Solo in caso di esito positivo delle trattative, e dunque di perfezionamento dell’accordo transattivo, è prevista la corresponsione al Codacons di una percentuale, a titolo di rimborso delle spese sostenute, della somma che sarà riconosciuta da Volkswagen.
L’INIZIATIVA DEL CODACONS
Il termine per aderire all’azione del Codacons in Germania è ad oggi scaduto.
Se non hai aderito all’azione, ma non vuoi precluderti la possibilità di richiedere il risarcimento del danno subito in un futuro, il Codacons ti mette a disposizione, del tutto gratuitamente, il modello di lettera raccomandata in tedesco (e il corrispondente testo in italiano per poter comprendere i contenuti della missiva) da mandare a Volkswagen AG per interrompere la prescrizione del tuo diritto.
Solo inviando la lettera citata potrai rendere nota a Volkswagen AG la tua posizione, chiedendo che sia interrotto il termine di prescrizione che, ove si compiesse senza alcuna tua comunicazione, determinerebbe l’estinzione del tuo diritto al risarcimento.
Nel caso, dunque, in cui tu abbia acquistato, a partire dal 2008/2009, un’automobile del gruppo Volkswagen che, a prescindere dalla cilindrata, è equipaggiata con il motore “incriminato” (EA189), e tu non abbia aderito all’azione della nostra associazione in Germania, al fine di non pregiudicare il tuo diritto al risarcimento, hai la possibilità di scaricare la lettera di interruzione della prescrizione nei confronti di Volkswagen AG, redatta sia in tedesco che in italiano, compilare i campi che sono richiesti, firmarla in originale ed inviarla, a mezzo raccomandata internazionale, entro e non oltre il 18 settembre 2020 alla casa automobilistica tedesca. E’ indispensabile che tu conservi per te una copia della lettera che spedirai e le ricevute di spedizione e di ritorno della raccomandata internazionale.
PER SCARICARE IL MODELLO DI LETTERA DI INTERRUZIONE DELLA PRESCRIZIONE
Se hai acquistato, a partire dal 2008/2009, un’automobile del gruppo Volkswagen che, a prescindere dalla cilindrata, è equipaggiata con il motore “incriminato” (EA189), puoi scaricare, del tutto gratuitamente, il modello di lettera di interruzione della prescrizione cliccando qui.
In questo modo, dopo aver compilato il form, riceverai una mail con il modello di lettera che dovrai stampare, compilare, firmare in originale e inviare a mezzo raccomandata internazionale all’indirizzo indicato.